Frisinga, Germania, 1040: i monaci benedettini del monastero di Weihenstephan ottennero l’autorizzazione a produrre birra nella struttura anche per la vendita esterna. Nel 1921 il monastero, ormai dismesso da circa 100 anni, assunse il nome di “Birrificio di Stato Weihenstephan”.
L’abbazia di Weihenstephan (Kloster Weihenstephan) si trovava in Germania, nelle vicinanze di Frisinga, cittadina bavarese. Si trattava di un monastero, prima agostiniano poi benedettino, fondato nella prima metà del IX secolo, anche se pare che già nel secolo precedente un nucleo di monaci vivesse in quest’area.
L’abbazia sopravvisse per circa un millennio. Fu dismessa all’inizio del XIX secolo, durante il processo di laicizzazione della Baviera. Nei terreni circostanti nacque un’azienda agricola, mentre nei suoi locali si insediò la Scuola Botanica che fino a quel momento aveva avuto sede a Monaco. Nella scuola insegnò un esimio scienziato, Max Schönleutner, considerato il fondatore della scuola scientifica dell’agricoltura bavarese, che pubblicò diversi testi sull’amministrazione e gestione legati al mondo agricolo.
Birra di Weihenstephan: una storia millenaria
Un documento dell’anno 768 testimonia la presenza di un giardino di luppolo nei pressi del nascente monastero, il che fa presupporre che già da allora i monaci producessero birra. La nascita ufficiale del birrificio del monastero di Weihenstephan avvenne però solo tre secoli dopo: nel 1040 i monaci ottennero l’autorizzazione a produrre birra dall’abate Albert (o Arnold).
Il più antico birrificio ancora attivo
Quando, nei primi anni del XIX secolo, l’Abbazia fu sciolta, il birrificio sopravvisse. Nel secolo successivo, anno 1921, assunse il nome di “Birrificio di Stato Weihenstephan”. Oggi è ancora attivo, potendosi così fregiare del titolo di “fabbrica di birra monastica ancora in funzione più antica del mondo”.
A collaborare alla gestione del birrificio, anche l’Università Tecnica di Monaco. Il che fa di Weihenstephan un centro di produzione all’avanguardia e un luogo di formazione. Per un birraio tedesco (e non solo), avere oggi nel proprio curriculum formativo il nome di Weihenstephan è una nota di valore non indifferente.