Tonsura e chierica per avvicinarsi a Dio: un rito antico e curioso, oggi non più celebrato, per dare “un taglio” (è proprio il caso di dirlo), alla vita mondana e diventare servi di Dio.
Diciamoci la verità. Chi, ammirando nella Basilica Superiore di Assisi il ciclo delle storie di San Francesco (patrono d’italia), opera del grande Giotto, non ha un po’ sorriso guardando la testa del Poverello di Assisi, con quella strana capigliatura in cui dei capelli rimaneva solo una fascia centrale, quasi un cerchio?
Acconciatura ridicola, che però era diventata nel Medioevo, a partire dal VI secolo, segno distintivo dei frati, dei monaci, dei consacrati a Dio: la testa rasata nella parte alta e in quella bassa, e soltanto un giro di capelli. Questa acconciatura, era detta chierica. Per passare infatti dallo stato laicale a quello di chierico, ossia di membro del clero, bisognava sottoporsi al rito del tagli di capelli: la cosiddetta tonsura. Tale cerimonia era eseguita principalmente dal vescovo con le forbici e aveva lo scopo simbolico di rinuncia al mondo terreno , con i suoi aspetti mondani e futili, e di consacrazione a Dio.
La conservazione di una parte di capelli (la cosiddetta tonsura S. Petri) serviva proprio a ricordare questa rinuncia e tutto quello che si era lasciato. O, forse, voleva simboleggiare la corona di spine di Gesù. Di fatto, visto che anticamente, in molte culture la rasatura dei capelli era riservata agli schiavi, rasarsi era un modo di mostrarsi umili, servi di Dio. Quindi una derivazione pagana di questo rito, come di tanti riti cristiani, come ricorda anche il grande cardinale cattolico John Henry Newman, quando scrive che questi riti:
Sono tutte derivazioni da usi pagani, santificati perché vennero adottati nella vita della Chiesa
Lo sviluppo della dottrina cristiana
Ma quanti tipi di tonsura ci sono?
A seconda dell’epoca e dell’area geografica, vennero utilizzate diversi tipi di tonsure, come la tonsura scozzese, in tutta l’attuale Gran Bretagna, in cui il taglio era fatto solo anteriormente, da un orecchio all’altro; la tonsura greca o orientale (in uso nelle chiese orientali cattoliche e ortodosse), che era un taglio totale di capelli; o la tonsura romana, con la corona di capelli, che poteva avere spessori diversi. Ad esempio in Castiglia, alla fine del XV secolo, fu proibito tagliare la corona ad uno spessore inferiore ad una moneta dell’epoca, il ral, o real. La dimensione della corona inoltre segnalava il grado del religioso.
Fine di una tradizione
Con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Ministeria Quaedam”, papa Paolo VI, nel secolo scorso, mise fine a questo rito. Nella lettera si afferma che per adattarsi alle odierne esigenze, a partire dal 1º gennaio 1973, “la Prima Tonsura non viene più conferita”.
Esistono ancora, a dire il vero, alcune piccole sacche di resistenza che hanno avuto l’ok per continuare a effettuare la tonsura: ad esempio, la Fraternità Sacerdotale San Pietro, l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote e l’Amministrazione apostolica personale San Giovanni Maria Vianney.