Sulle origini del formaggio “Trappista di Stella Maria” le informazioni sono diverse e non sempre coincidono.
A quanto pare, è nato alla fine del XIX secolo (intorno al 1872) dalle mani sapienti dei monaci trappisti francesi dell’abbazia di Notre Dame de Port du Salut, in Francia, che impararono a lavorare il latte vaccino creando un formaggio delicato dalla pasta semidura con pochi buchi e di colore giallo paglierino. Il formaggio veniva ricoperto da paraffina rossa (al cui posto, oggi, si usa purtroppo plastica rossa).
1 formaggio, tanti nomi
Nei secoli, questa tecnica di lavorazione del latte si diffuse di monastero in monastero poiché i monaci di luoghi lontani, in visita alla struttura conventuale di Notre Dame, impararono la tecnica e la portarono nel loro paese di origine. La diffusione provocò anche la nascita di diversi nomi per lo stesso tipo di formaggio, a seconda del luogo e del monastero dove veniva prodotto (trappista di Belval, trappista di Tamié, Citeaux ecc.
Oggi il formaggio è noto in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, dove giunse attraverso i monaci bosniaci del monastero di Maria-Stern, che lo fecero conoscere anche in Ungheria e in altri Paesi dell’Europa Orientale, ma mantennero segreta la ricetta. Nel Vecchio Continente si diffuse anche in Belgio e Norvegia.
La caratteristica che ha reso questo formaggio così apprezzato è la sua capacità di sciogliersi e filare quando viene scaldato: spesso veniva e viene usato all’interno di pietanze da servire calde. Oggi la sua diffusione si è molto ridotta e il formaggio trappista è stato “eclissato” sul mercato dalla presenza di prodotti simili dal costo molto più basso.