Qualche amante della birra potrebbe inorridire, ma nell’Abbazia di Notre Dame de Scourmont, i monaci trappisti utilizzano la prelibata bevanda non per berla ma anche per produrre un formaggio trappista lavato proprio con la birra durante il periodo di stagionatura.
Ci troviamo in Belgio, a Chimay, nome che per gli intenditori di birra dice molto. I monaci di Scourmont sono infatti conosciuti in tutto il mondo proprio per la produzione della famosa birra Chimay, di cui esistono diverse varianti.
Nel 1986, riprendendo e rielaborando antiche tradizioni, i monaci hanno cominciato a produrre un formaggio utilizzando la birra Chimay blue. Si tratta del formaggio Chimay a la blue: un formaggio dalla pasta tenera, il cui tempo di riposo di attesta sulle tre settimane. Proprio durante la stagionatura il formaggio viene lavato 4 volte con la birra Chimay Blue, birra scura, forte al palato e con un retrogusto amaro e note di caramello. Caratteristiche che conferiscono al formaggio un sapore deciso, molto particolare.
Non solo blu, ma anche rosso
Accanto allo Chimay a la Blue, i monaci di Scourmont producono anche l’equivalente bagnato con la birra Chimay Rouge. Anche in questo caso si tratta di un formaggio dalla stagionatura breve (due-tre settimane). L’uso della versione rossa della birra fa sì che il formaggio ne assuma soprattutto le note fruttate di pesca e albicocca, lasciando sempre un retrogusto amarognolo.
Km 0 e solidarietà
I formaggi trappisti Chimay a la Blue e Chimay a la Rouge, così come tutti i prodotti caseari e le birre del monastero di Scourmont, hanno due caratteristiche molto importanti. La prima riguarda la fase produttiva: le materie utilizzate sono a km 0 (il latte, ad esempio, proviene da fattorie presenti intorno al caseificio, distanti non oltre i 30 km). La seconda caratteristica riguarda invece l’utilizzo dei proventi: gran parte dei ricavi della vendita di formaggi e birra viene reindirizzata dai monaci per attività e servizi sociali.